Anello del Mottarone

Online dal 09-06-2015

Breve descrizione itinerario

Sulla sommità del monte Scincina percorrendo il sentiero della DorsaleGiro molto impegnativo sia per il dislivello affrontato che per i continui saliscendi, sopratutto nella seconda parte percorrendo la traccia in fuoristrada lungo la Dorsale dell’Alto Vergante: gli ottimi panorami offerti dal Mottarone e dagli alpeggi circostanti ed il senso di grandi spazi aperti delle tracce che si sviluppano lungo le sue pendici ripagano però ampiamente gli sforzi compiuti.
Per comodità la partenza è fissata nei pressi delle piscine di Pisogno, frazione di Miasino. Attraversato il centro del paese la traccia bel presto porta a prendere una sterrata che si sviluppa nei circostanti boschi sino a divenire sentiero: prestare attenzione alla traccia gps in quanto la strada sembra perdersi in uno spiazzo anche se in realtà poco prima di giungere al termine si stacca una traccia di sentiero che aggira il versante della montagna e scende a valle incrociando nuovamente una strada sterrata. Proseguendo in costeggio al torrente Agogna, il facile itinerario conduce alla presa dell’asfalto per Coiromonte (all’incrocio dell’asfalto dunque svoltare a destra), le cui indicazioni, superato Sovazza e lasciata la provinciale per Gignese, si seguono senza particolari difficoltà. In Coiromonte seguendo le indicazioni per la “Passeggiata degli Alpeggi” si pedala su una bella sterrata dal buon fondo e pendenze altalenanti all’interno di una vegetazione in cui prendono progressivamente piede betulle, felci e verdi pendii; la traccia procede in continuo e divertente saliscendi, con buone vedute panoramiche, sotto le pendici del Monte Falò, supera il bivio per l’Alpe Nuovo e prosegue in decisa risalita verso un’area attrezzata per picnic al termine della quale si incontra l’asfalto della provinciale che da Armeno risale alla vetta del Mottarone. Si segue ora l’asfalto, piuttosto soleggiato, per circa 4,5 km sino a giungere nei pressi delle strutture turistiche dove termine la salita. Si prosegue oltre in leggera discesa in direzione della stazione a monte della funivia Stresa-Mottarone fin tanto che a destra, nei pressi di una curva, si stacca una cementata dal fondo molto rovinato che conduce velocemente alla vetta: qui si aprono ampi panorami sull’arco alpino e prealpino con il Lago Maggiore ed il golfo Borromeo in primissimo piano. Per la successiva discesa si segue la cementata appena percorsa (in alternativa si può scendere dalla vetta direttamente per una diretta traccia di sentiero tra i prati) e si devia a destra su asfalto in direzione della funivia. Presso la struttura della stazione, scende a valle una traccia quasi subito in fuoristrada: trattasi del sentiero “L1”, mulattiera molto acciottolata/pietrosa che si sviluppa con tratti anche molto ripidi, per cui risulta opportuno mantenere alta la concentrazione. La traccia gps, dopo circa 2,3 km di discesa su mulattiera abbandona le indicazioni per il sentiero “L1” e conduce alla presa dell’asfalto della provinciale che collega Stresa con il Mottarone, nei pressi della Fonte Vitaliana: si risale per circa 130 metri di dislivello e 2 km sino a quota 1.130 mt ove, in corrispondenza di alcuni rustici abbandonati, si stacca sulla sinistra una forestale che procede in traverso lungo il versante della montagna. Seguendo fedelmente la traccia gps, superate in single-track alcune deviazioni nel bosco e seguendo per buona parte la traccia della Granfondo del Mottarone che aggira il Motton Salè, si affronta dapprima un tratto nei prati (traccia non particolarmente visibile, monitorare gps con attenzione) e successivamente un ottimo e divertente sentiero in una magnifica faggeta. Al termine della discesa, con ultimo tratto su forestale, si giunge su asfalto che collega Gignese con Sovazza, poco prima della località “Cascinone”. Attraversato l’asfalto la traccia riprende in decisa salita su forestale molto impegnativa sia per fondo che per pendenze guadagnando circa 100 metri di dislivello sino alla sommità del Monte Scincina  dove si apre un fantastico scenario contornato da verdi colline; siamo ora all’interno dell’Alto Vergante lungo il sentiero Dorsale “V” che lambisce in continuo saliscendi le vette del Monte Cornaggia, del Monte Toriggia e del Monte La Guardia: in questa fase le deviazioni incontrate sono molteplici e non possono essere facilmente qui descritte per cui è opportuno seguire fedelmente la traccia gps anche se il territorio dell’Alto Vergante offre molteplici itinerari che permettono in ogni caso di giungere alla medesima destinazione con facili varianti. Il sentiero della Dorsale impone di superare altre due impegnative salite, una delle quali deve essere condotta a mano per qualche decina di metri causa fondo estremamente devastato dalle piogge. Infine, la traccia gps abbandona la dorsale per scendere a valle nelle vicinanze di Pisogno dove un tratto dapprima su sterrato e poi su asfalto riporta alla partenza
nazione: Italia
zona: Alto Vergante
provincia: No
da: Pisogno (frazione di Miasino)
a: Pisogno (frazione di Miasino)
vista: Monte Rosa, prealpi varesine e ticinesi, rilievi della Val Grande

ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA

dislivello totale salita: mt 1.710
quota massima: mt 1.492 (vetta del Mottarone)
quota minima: mt 419
km totali: 44,7

SENSO DI MARCIA

girare in senso orario

TEMPO DI PEDALATA

di puro movimento 4 ore e 45 minuti

SINTESI VALUTAZIONI

panorami: 8/10
difficoltà salita: 7/10
difficoltà discesa: 6/10
impegno fisico: 9/10

NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)

pendenze: massima salita pedalabile 16,7%, massima discesa 37,8%
tratto a mano: meno di 1 minuto con bici a spinta per brevissimo passaggio su forestale lungo il sentiero della Dorsale “V” seguito fondo molto sconnesso per erosione acque
salita: i tratti più impegnativi debbono essere affrontati sulla via di ritorno lungo il sentiero di Dorsale “V” allorché la traccia porta ad affrontare 2 ripide salite su fondo caratterizzato da pietre e profondi solchi e dove le pendenze toccano punte al 15%; nella prima parte invece le salite sono tecnicamente facili: da Sovazza a Coiromonte su asfalto con pendenze inferiori al 10%, da Coiromonte verso il Monte Falò su ottimo fondo che tende a rendere più agevoli tratti con pendenza fino al 16,7% ed a seguire la risalita su asfalto alla vetta del Mottarone con pendenza attorno all’8-9%. Da ultimo si segnala al termine del sentiero “L1”, nei pressi della Fonte Vitaliana, tratto in risalita lungo asfalto con pendenza del 10%
discesa: il tratto tecnicamente più difficile lo si incontra nella percorrenza del sentiero “L1” causa fondo caratterizzato da molte pietre e ciottoli ancorché la mulattiera è molto ampia e piuttosto rettilinea; per il resto si affrontano facili single-track o forestali dal fondo piuttosto regolare
% sterrato: 62%
ricordarsi: //
note: //

Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario



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2 risposte a Anello del Mottarone

  1. Sergio Calandra dice:

    Fatto ieri, veramente bello e faticoso anche perché c’era vento, concordo con Roberto Zaccarini nel dire che il passaggio nel faggeto è bellissimo. Grazie per la traccia che a oggi è ancora attuale. Attenzione ai cavi della funivia che ancora intralciano il sentiero, uno di essi lo attraversa per cui è pericoloso in quanto sollevato da terra e poco visibile.

  2. Roberto Zaccarini dice:

    Giro faticoso ma emozionante, grande varietà di terreni e di panorami. La vista dalla vetta del Mottarone è impagabile, il sentiero della faggeta è un capolavoro da non perdere. Da rifare sicuramente, grazie della traccia.

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