Col Leynir – Nel Parco Nazionale del Gran Paradiso

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Online dal 07-08-2019

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Breve descrizione itinerario

Panorama sul Gran ParadisoItinerario straordinario all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso che porta a superare i 3.000 metri in MTB all’interno di uno scenario alpino di primissimo livello caratterizzato da numerosi laghi alpini, perenni ghiacciai e ghiaiosi valloni; un percorso dunque di alta montagna “estrema” che richiede un elevato impegno accompagnato da adeguata tecnica ed esperienza. Per evitare di gravare eccessivamente sull’impegno richiesto si è deciso di partire da Chiapili di Sopra – quota 1.800 circa – ed in breve, circa 1 km di asfalto, si intercetta l’antica mulattiera reale del Colle del Nivolet: in alcuni tratti la traccia si restringe a livello di sentiero o obbliga a brevissimi passaggi a mano causa franamento/erosione ma in linea di principio risulta bene pedalabile ed eccezion fatta per punti con pendenze piuttosto “interessanti” (ovvero attorno al 14/15%) l’impegno e le capacità tecniche richieste permangono su livelli medi. Si sale così di quota evitando sia la deviazione per l’Alpe Muanda (sentiero identificato dal nr.538 nella cartografia regionale) sia quella per il Casotto di Bastalon (sentiero nr. 537) intercettando l’asfalto della strada del Colle del Nivolet a quota 2.350; si pedala poi su asfalto per 3,5 km guadagnando i 2.612 metri del famoso Colle, in prossimità del quale si devia a destra lungo il sentiero, breve, ma a tratti tecnico che passando per il Rifugio Città di Chivasso (2.604 mt) scende ai laghi del Nivolet (2.565) immettendosi nuovamente sull’asfalto per gli ultimi 500 metri che separano dal Rifugio Savoia (2.540 mt). Abbandonando “in tempo zero” l’affollatissimo rifugio (a causa del facile accesso stradale sembra un parcheggio di un supermercato più che un’area di alta montagna…) si inizia a guadagnare quota attraverso il sentiero/mulattiera che si stacca sulla destra dello stesso rifugio. Le pendenze sono al limite del proibitivo assestandosi attorno al 18-20% con punta al 24% (breve tratto a spinta in caso di impossibilità a reggere la pendenza) ma in pochi minuti si guadagna quota arrivando all’Alpe Riva (2.620 mt) dove si apre un magnifico panorama sulla catena alpina circostante. Da qui si pedala con relativa facilità in direzione nord est nelle praterie dei Piani del Rosset seguendo una traccia di single track che solo a tratti si presenta ripida, costeggiando poi il Lago Rosset (2.700) ed affrontando a seguire una traccia di sentiero con qualche tratto a spinta per superare un dosso che sovrasta i bellissimi laghi Tre Becchi (notare che la traccia qui va a differenziarsi in alcuni punti con la traccia di discesa in quanto il sentiero nei punti più ripidi permette delle varianti che consentono di pedalarlo maggiormente addolcendo le pendenze). Superato questo tratto ripido attorno a quota 2.900, la traccia di sentiero si sviluppa quasi in falsopiano attraverso un paesaggio molto roccioso e caratteristico: ci stiamo avvicinando così al vallone del Leynir. Prima però di entrarvi a tutti gli effetti è necessario un breve tratto a mano per superare un passaggio molto stretto(in discesa) su pietraia; superato agevolmente poi un piccolo corso d’acqua che alimenta l’attiguo Lago Nero si pedala ancora per pochi minuti fino a quota 2.960 dopodichè inevitabilmente ci si deve arrendere alle impossibili pendenze e spingere/spallare il mezzo sino al Col Leynir, quota 3.093. Da notare che a quota 2.930 circa la traccia si separa in due: l’andata è stata compiuta tenendo la sinistra del vallone del Leynir mentre quella di destra è stata utilizzata per la discesa, nulla vieta però salire tenendo la destra che in ogni caso risulta più congeniale per la discesa essendo più scorrevole. Dal panoramico Colle (bella vista sulla val di Rhèmes e sul ghiacciaio de la Vaudalette) riprese le opportune forze, come sopra anticipato si scende ora seguendo il sentiero che lambisce le pendici sud-occidentali del Taou Blanc che, ad eccezione di un breve iniziale tratto a mano per superare alcune rocce, si presenta molto bello e scorrevole sino all’incrocio della traccia percorsa all’andata. Da qui i 2 percorsi si sovrappongono sino al Lago Rosset (con piccole variati intuitive legate alla diversa possibilità di percorrenza concessa dalle opposte pendenze tra salita e discesa) ove un taglio “brutale” tra i prati permette di intercettare il sentiero che costeggia la sponda meridionale del lago e da qui collegarsi al successivo sentiero 3C/536 che passa a fianco del Lago Leità. Il bel sentiero si snoda facile tra alcuni piccoli avvallamenti e prateria situate a valle del lago e conduce in prossimità della strada del Nivolet poco sotto il Colle (brevissimo tratto a spinta, causa eccessiva pendenza, per intercettare la carreggiata); a ritroso in discesa su asfalto sino a quota 2.460 dove la traccia devia a sinistra su mulattiera/sentiero passando di fianco ai laghetti delle Losere in direzione del Colle della Terra e della Porta (sentiero nr. 550). Le fatiche stanno di fatto giungendo al termine: infatti, superato un breve tratto ripido (a spinta), si percorre un bellissimo single-track con balconata sull’Alta Valle dell’Orco e sul Lago di Ceresole Reale sino a quota 2.490 dove si incontra sulla destra il sentiero 537 che scende al Casotto di Bastalon e da qui nuovamente su mulattiera reale per il rientro a valle (ultimo tratto su asfalto per evitare il tratto meno caratteristico della mulattiera che poco avrebbe aggiunto all’itinerario nella sua parte finale)
nazione: Italia
zona: Parco Nazionale del Gran Paradiso
provincia: To/Ao
da: Chiapili di Sopra
a: Chiapili di Sopra
vista: Massiccio del Gran Paradiso, Levanna Occidentale-Centrale ed Orientale, Grande Aiguille Rousse, Taou Blanc, parte finale dell’Alta Valle dell’Orco con i numerosi laghi che circondano il Colle del Nivolet, Piani del Nivolet, valle di Rhémes

ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA

dislivello totale salita: mt 1.580
quota massima: mt 3.093 (Col Leynir)
quota minima: mt 1.790 (Chiapili di Sopra)
km totali: 33

SENSO DI MARCIA

girare in senso: Percorso non circolare

TEMPO DI PEDALATA

di puro movimento: 4 ore e 30 minuti (anche 5 ore a seconda delle proprie capacità/energie)

SINTESI VALUTAZIONI

panorami: 10/10
difficoltà salita: 8/10
difficoltà discesa: 8/10
impegno fisico: 9/10

NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)

pendenze: massima salita pedalabile 20%, massima discesa 29,6%
tratto a mano: 50 minuti complessivi circa disponendo di una discreta/buona preparazione atletica.
Per quanto riguarda la tratta di salita: salendo al Col Leynir gli ultimi 130 metri di dislivello richiedono, con molta fatica per via della elevata quota, la spinta/spallaggio del mezzo per circa 25 minuti; per arrivare poi nel vallone del Leynir inoltre occorre superare un tratto di pietraia con passaggio difficoltoso (pezzo che si supera perdendo qualche minuto) e superare un tratto ripido su sentiero con alcuni brevissimi tratti a spinta (un paio di minuti in tutto); da mettere in preventivo inoltre qualche minuto a spinta (minutaggio variabile a secondo delle proprie capacità) dopo il Rifugio Savoia per arrivare all’Alpe Riva causa eccessiva pendenza.
Per quanto riguarda la discesa: appena iniziato il traverso di discesa occorre superare alcuni tornanti tra le rocce che richiedono un paio di minuti a mano (tratto che può essere tagliato scendendo direttamente nel vallone sabbioso/ghiaioso per “direttissima” e ricongiungendosi sul sentiero quando ridiviene scorrevole); occorre poi superare, questa volta in salita, il sopracitato tratto di pietraia; da segnalare anche un brevissimo tratto a spinta per ricongiungersi all’asfalto nei pressi del colle del Nivolet terminato il sentiero di discesa dai piani del Rosset ed infine un paio di minuti di spinta su mulattiera ripida/scassata superati i laghetti delle Losere
salita: tecnicamente a tratti difficile in quanto si pedala in ambiente di alta montagna con passaggi a tratti che possono diventare relativamente esposti se mal affrontati, o passaggi in decisa salita su fondo roccioso
discesa: assolutamente da non sottovalutare per le medesime considerazioni espresse in tema di salita
% sterrato: 72%
ricordarsi: //
note: il percorso originario prevedeva per il rientro a valle, al posto del transito dal Casotto di Bastalon, l’allungamento del percorso sul sentiero nr. 550 verso est fino ad intercettare il sentiero per l’Alpe Muanda (539/538), passando per l’Alpe Combetta e continuando lungo il Sentiero di caccia reale (538) fino a rincontrare la mulattiera reale più in basso. Tuttavia il percorso compiuto, dopo una prima parte accettabile ed anche ottimamente panoramica, si è rivelato molto ostile alla MTB (ostacoli, pietraie, vari saliscendi) ed addirittura poco utilizzato anche dagli escursionisti nel tratto di discesa sino all’Alpe Combetta (segni di sentiero quasi impercettibili tra prati e rocce), per cui la traccia qui pubblicata è stata aggiustata tagliando manualmente l’improponibile pezzo sopra descritto e proponendo in sostituzione la classica discesa per il Bastalon (decisamente consigliata dunque, salvo che non si decida di scendere direttamente su asfalto dal Colle del Nivolet oppure sovrapporsi nuovamente alla traccia di salita ripercorrendo interamente la mulattiera reale sin dalla sua partenza a monte)

Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario



Col Leynir PendenzeCol Leynir Altimetrie
Highlights del percorso gentilmente messi a disposizione dal Canale telematico di “Gianni – Black Devil Iorio”
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