Rifugio Grand Tournalin

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Online dal 11-07-2016

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Breve descrizione itinerario

Percorrendo il sentiero in discesa dal Rifugio Grand TournalinGiro di straordinaria caratura che ripercorre l’alta Val d’Ayas partendo da uno dei suoi centri più importanti, Brusson, con ascesa finale ai 2.535 metri del Rifugio Grand Tournalin. Bellissimi panorami, grandiose balconate sulle vette innevate del Monte Rosa ed una lunga cavalcata in fuoristrada rappresentano l’essenza dell’itinerario.
Dall’area parcheggio di Brusson (quota 1.290 ca), in prossimità del lago, alcuni km su asfalto, con qualche pedalabile taglio lungo la mulattiera che risale il bosco, conducono senza particolare affanno ai 1.640 metri del Col de Joux; qui si incontrano le indicazioni per le sorgenti del Ru Courtod: trattasi di un canale costruito artificialmente dall’uomo per portare nell’antichità l’acqua dei ghiacciai del Monte Rosa (Gh. del Ventina nello specifico) ai margini di una valle che era in continua ed importante espansione. Tale canale, che oggi è solo in parte lasciato scoperto, diventerà compagno di avventura per buona parte dell’itinerario in parallelo o in sovrapposizione ad un percorso in quota che taglia il versante occidentale della Val d’Ayas attraverso sterrati, trail nei prati e sentieri nei boschi. Nel dettaglio, dal Col de Joux una ripida mulattiera acciottolata sale velocemente all’altezza del Ru: al primo bivio incontrato, tenendo la destra, inizia un percorso in tendenziale leggera salita che porta ad affrontare ben 14 gallerie, prive di illuminazione, intervallate da alcuni tratti in decisa salita ed interessanti scorci panoramici sulla vallata nonchè sulle principali famose cime della catena del Monte Rosa. Questa prima parte, assolutamente poco impegnativa eccezione fatta per alcuni “ripidoni” precitati, termina improvvisamente con la fine della strada forestale, la quale va di fatto a scontrarsi contro il versante roccioso della montagna dove scendono delle conduttore artificiali: occorre, purtroppo ed inevitabilmente, risalire a spinta per circa 75 metri di dislivello lungo un sentiero tutt’altro che “riposante” per guadagnare la nuova quota pianeggiante in prossimità di una fabbricato funzionale alla condotta idrica. Qui una comoda e larga strada sterrata porta al Pian delle Dame, sopra la località di Barmasc, con ultimo tratto in veloce discesa, dove si rincontra nuovamente il Ru: si prosegue quindi in direzione nord attraverso un caratteristico sentiero  che lo fiancheggia all’interno del bosco (segnavia nr.5). Il sentiero esce successivamente dal bosco e continua tra i prati per poi confluire sullo sterrato che transita per i diversi alpeggi sparsi sul versante occidentale della Val d’Ayas: Les Chavannes, Corneuil, Granon, Granaz, Brenguey, Brengay, Soudat giungendo così nel territorio dell’alpeggio di Metsan. Qui la traccia gps prosegue sempre fedelmente in accompagno al Ru anche se si segnala che è possibile optare per una via più semplice seguendo lo sterrato per l’agriturismo La Tchavana: il tratto infatti che segue il canale presenta qualche passaggio tortuoso (in sintesi qualche radice che rende poco fluidi 2/3 passaggi su sentiero) ma sopratutto una inaspettata e poco gradita risalita a spinta su sentiero di qualche minuto (2 o 3, non di più) per guadagnare ca 20 mt di quota riportandosi proprio sullo sterrato proveniente dall’agriturismo La Tchavana. A seguire un veloce e molto panoramico tratto in falsopiano conduce, a quota 2.060, nei pressi dell’Alpe di Nana Inferiore dove si abbandonano definitivamente le tracce del Ru Courtod e si inizia a risalire verso il Rifugio Grand Tournalin attraverso uno sterrato caratterizzato da buon fondo ma pendenze in diversi tratti piuttosto impegnative. Dopo 4,8 km e quasi 500 mt di dislivello, oltrepassata l’Alpe di Nana Superiore con penultima rampa quasi al 18%, si conclude l’ascesa al citato Rifugio incastonato in un selvaggio ambiente naturale all’interno di un vallone delimitato dalle cime del Petit Tournalin (3.207) e del Grand Tournalin (3.379), sulla linea di confine con la Valtournenche. Per il ritorno a valle si decide di percorrere in alternativa il sentiero escursionistico (evitare se è giornata/momento di affollamento di escursionisti) che taglia in 3 punti ravvicinati la strada percorsa in salita: tendenzialmente è un sentiero scorrevole ma impegnativo al tempo stesso, con alcuni passaggi che inevitabilmente comportano occasionale spinta del mezzo, in specie il superamento di una balza rocciosa, nella prima parte, che richiede conduzione a mano per poco meno di 5 minuti essendo il sentiero troppo roccioso e stretto. Man mano che si scende di quota e si entra nei prati dell’Alpe di Nana, la difficoltà diminuisce fino a terminare questo tratto di appagante sentiero allorchè si incrocia nuovamente e definitivamente lo sterrato a quota 2.060 (ovvero in prossimità del punto che si era incrociato all’andata seguendo il Ru Courtod). Lo sterrato, in ottime condizioni di fondo, viene ora percorso a valle sino alle porte di St.jacques, quota 1.720, con ultimi 500 metri su asfalto. Si prosegue poi su asfalto per circa 1 km e superata l’area degli impianti di Frachey si attraversa il ponte sul torrente Evancon percorrendo una traccia in fuoristrada sino a Champoluc dove si ritrova ancora il nastro d’asfalto. Oltrepassato l’abitato la traccia riattraversa il torrente e ritorna ancora una volta in fuoristrada, dapprima su sterrato e poi su facile sentiero che corre parallelo al corso d’acqua. A Periasc si ritorna nuovamente sull’opposta sponda dell’Evancon e si prosegue su sterrato in direzione di Pra Charbon. Qui, la traccia evita di attraversare la collina aggirandola sulla sinistra attraverso un largo sentiero nel bosco in continuo saliscendi sino a sbucare nei pressi del campeggio di Extrepieraz dove la traccia sterrata che segue le orme della pista dello sci di fondo riporta infine con estrema semplicità a Brusson
nazione: Italia
zona: Val d’Ayas
provincia: Ao
da: Brusson
a: Brusson
vista: Gobba di Rollin (3.899), Breithorn centrale (4.159) e ghiacciaio del Ventina, Roccia Nera (4.075), Polluce (4.092), Castore (4.228), Lyskamm Occidentale  (4.479) e Lyskamm Orientale (4.527), Punta Dufour (4.634), Punta Gnifetti (Rif. Margherita, 4.554), Punta Parrot (4.432), Piramide Vincent (4.215), Monte Cervino (4.478), Colle del Bettaforca (2.727)

ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA

dislivello totale salita: mt 1.380
quota massima: mt 2.535 (Rif. Grand Tournalin)
quota minima: mt 1.286
km totali: 47,0

SENSO DI MARCIA

girare in senso orario

TEMPO DI PEDALATA

di puro movimento 5 ore

SINTESI VALUTAZIONI

panorami: 10/10
difficoltà salita: 5/10
difficoltà discesa: 8/10
impegno fisico: 8/10

NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)

pendenze: massima salita pedalabile 17,8% (penultima rampa prima dell’arrivo al Rifugio Grand Tournalin), massima discesa 26,8% (discesa lungo il sentiero dal rifugio)
tratto a mano: 18 minuti complessivi di cui 10 minuti per risalire di quota al termine del percorso con le 14 gallerie proveniente dal Col de Joux, 3 minuti circa per riguadagnare quota su sentiero nella parte terminale che fiancheggia il Ru ed infine 5 minuti circa scendendo su sentiero dal Rifugio
salita: la salita al Col de Joux se percorsa interamente su asfalto è molto semplice e poco impegnativa dato che i 4 km circa che separano il colle da Brusson si caratterizzano per pendenze in genere tra il 5 ed l’8%. La traccia gps taglia in alcuni punti, come detto, l’asfalto sfruttando la larga e pedalabile mulattiera che risale al colle: in questo caso però le pendenze aumentano sensibilmente sino ad arrivare al 15% (il fondo permane buono, qualche radice ogni tanto). A seguire si segnala che prima di giungere alla 14a galleria, occorre affrontare un breve ma inteso tratto di salita con punta massima attorno al 18%. Veniamo però alla parte di salita più di rilievo, ovvero l’ascesa al Rifugio Grand Tournalin: dopo un inizio tranquillo le pendenze tendenzialmente cominciano a crescere, prima assestandosi attorno al 10% e poi, lasciata l’Alpe di Nana Superiore, progressivamente in aumento fino al 18%. Seppure il fondo sia in buone condizioni, gli oltre 20 km precedenti accumulati nelle gambe (di fatto in quasi costante leggera salita) rendono piuttosto impegnativo il raggiungimento della meta finale e con grande probabilità prosciugheranno le residue riserve di energie
discesa: dall’Alpe di Nana Inferiore sino a fondovalle, come detto, si svolge su facile sterrato. Alta concentrazione e buona tecnica è invece richiesta durante la percorrenza del trail che scende dal Tournalin
% sterrato: 80%
ricordarsi: portare con sè adeguata illuminazione per la percorrenza delle 14 gallerie iniziali. La maggior parte rende opportuna l’illuminazione, un paio di esse la rendono obbligatoria essendo lunghe oltre 150 metri con curve interne
note: evitare percorrenza domenicale causa intensa presenza di escursionisti lungo i sentieri della valle

Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario



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