Triangolo Lariano, sulla vetta del San Primo

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Online dal 12-09-2014

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Breve descrizione itinerario

Alto Lario dalla Bocchetta di TerrabiottaEsistono diversi percorsi per giungere al San Primo, sfruttando le molteplici varianti che il territorio del Triangolo Lariano offre per salire in quota dalla sottostante pianura. In questo sito sono già presenti altre 2 tracce gps che conducono alla Dorsale e quindi, volendo, alla sommità del San Primo: una, salendo da Como/Brunate lungo il classico itinerario della Dorsale ed una, via Capanna Mara, da Erba/Albavilla. Il percorso in recensione sale in questo caso da Asso cercando di sfruttare la rete sentieristica e forestale che si sviluppa lungo le pendici della dorsale lariana ricompresa tra il Monte Palanzone ed il Monte Falò: dopo aver attraversato il centro del paese si incrocia la strada provinciale che porta a Bellagio e percorrendola per qualche centinaio di metri si devia sulla sinistra in una secondaria che conduce alla “località Mulini” dove in passato era presente un sentiero che dall’incrocio di cui sopra transitava direttamente dagli antichi Mulini, purtroppo ad oggi inagibile causa franamento terreno e divieto di accesso; proseguendo oltre, intervallando tratti di sterrato nel bosco, una poderale in asfalto ed un successivo tratto impegnativo di forestale si risale a Rezzago dove la traccia, nei pressi della piazza del Municipio segue poi le indicazioni per “Agriturismo Cassina Enco”. Una tranquilla strada di bosco è il preludio ad una ripida salita su asfalto che conduce ad un crocevia di strade/sentieri nei pressi di una cappelletta nei boschi sovrastanti Rezzago. Qui occorre abbandonare le indicazioni per Enco e seguire i cartelli segnaletici per Madonna di Campoè/Caglio lungo un tracciato su semplice forestale con andamento in saliscendi, che si sviluppa nelle parti terminali della valle Mazzano e valle Sassina (che si formano rispettivamente dal Monte Palanzone e dalla Cima Pianchetta), sino a reincontrare l’asfalto nei pressi dell’Oasi Botanica di Caglio. Proseguendo si incontra il Santuario della Madonna di Campoè e transitando lungo alcune secondarie a margine dell’abitato ci si porta all’inizio dell’ampia e semplice forestale che sale alla classica Dorsale del Triangolo Lariano, dapprima su fondo cementato-lastricato, poi su regolare sterrato ed infine su ciclabile sentiero, terminando questo tratto di ascesa nei pressi della Colma di Caglio a quota 1.129, ai piedi del Monte Falò. Deviando a destra si segue ora l’itinerario della Dorsale giungendo rapidamente in fuoristrada alla Colma di Sormano, mt. 1.124 e tenendo la destra, dopo un brevissimo tratto in asfalto, si prosegue per Terrabiotta/San Primo sempre su ciclabile forestale con alcuni tratti in leggera salita, transitando dapprima per la Colma del Bosco, mt. 1233 e poi per la bocchetta bei pressi dell’Alpe Spessola, quota 1.237. Dalla bocchetta inizia il tratto più impegnativo di salita dell’itinerario: superata una sbarra la traccia diviene particolarmente dissesta ed impone continui spostamenti all’interno della mulattiera/sentiero alla ricerca del passaggio più pedalabile, con pendenze fino al 15% e solo nei pressi della Bocchetta di Terrabiotta (1.420 mt) la ciclabilità diviene agevole, dopo aver superato un dislivello di circa 180 mt in 1,5km di decisa e dura salita che richiede buona preparazione fisica, tecnica di salita ed una giusta dose di malizia. Da Terrabiotta, proseguendo oltre, nel giro di 30 minuti di agevole pedalata su traccia erbosa/sassosa larga e con buoni scorci panoramici sulle vallate sottostanti si arriva ai piedi della vetta del Monte San Primo, quota 1.583. Lasciata qui la bici, si affronta il sentiero finale (troppo ripido e sassoso per essere pedalato con continuità) che nel giro di 10 minuti conduce alla croce eretta sulla sommità del più alto punto all’interno del Triangolo Lariano a metri 1.681: qui il panorama è assolutamente di straordinario rilievo dato che in giornate dal cielo limpido lo sguardo raggiunge in maniera molto visibile e chiara una parte importante dell’arco alpino del Nord Ovest e degli Appennini oltre che svariate cime della catena alpina della Svizzera tedesca. Ritornanti poi alla Bocchetta di Terrabiotta si scende dal versante opposto di risalita del Monte Ponciv lungo la traccia di sentiero ben evidente e segnalata per Bellagio che conduce, affrontando nel corso della discesa anche un tratto insidioso in quanto ripido e sassoso, all’Alpe di Borgo dove poco dopo si ritrova l’asfalto per Pian Rancio; successivamente seguendo le indicazioni sentieristiche per Magreglio, si imbocca una sterrata, poi forestale, che scende al citato abitato, passando poco distante dalle Sorgenti del Lambro (nota come “Fonte Menaresta”) facilmente visitabili in quanto ben segnalate. A Magreglio si ritrova nuovamente l’asfalto e, dopo aver percorso una breve deviazione al noto Santuario della Madonna del Ghisallo, si segue la strada provinciale nr. 41 fino ad Asso (la traccia gps devia per Barni per evitare un tratto della trafficata provinciale)
nazione: Italia
zona: Triangolo Lariano
provincia: Co
da: Asso
a: Asso
vista: Gran Paradiso, Gruppo del Monte Rosa, Punta del Monte Cervino, Gruppo del Mischabel, Trittico del Sempione, Breithorn e Leone, Alpi Bernesi, prealpi lecchesi (Monte Legnone, Grigne, Resegone), rilievi prealpini del Triangolo Lariano (Cornizzolo, Corni di Canzo, Palanzone, Monte di Palanzo, Bolettone, Boletto), rilievi prealpini della sponda occidentale lariana (Galbiga, Monte Di Tremezzo, Crocione,  Bisbino, Colmegnone), Monte Generoso, alto Lago di Como e ramo comasco del Lario

ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA

dislivello totale salita: mt 1.338
quota massima:  mt 1.584
quota minima: mt 402
km totali: 38

SENSO DI MARCIA

girare in senso orario

TEMPO DI PEDALATA

di puro movimento 4 ore e 25 minuti

SINTESI VALUTAZIONI

panorami: 10/10
difficoltà salita: 8/10
difficoltà discesa: 7/10
impegno fisico: 8/10

NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)

pendenze: massima salita pedalabile 21,8%, massima discesa 27,6%
tratto a mano: 3 minuti complessivi su forestale per tratto eroso da acque, evitabili salendo direttamente su asfalto a Rezzago (dopo circa 2,5 km, al termine della zona dei Mulini, si evita di abbandonare l’asfalto della strada poderale percorsa (la traccia originaria si immette poi su sentiero) e ci si porta sulla provinciale nr.44 proseguendo in direzione di Caglio/Rezzago evitando in questo modo il tratto sconnesso in salita, breve in ogni caso, che ricongiungerebbe più avanti la sopracitata provinciale)
salita: diversi sono i tratti meritevoli di menzione. Innanzitutto la forestale (evitabile, vedi sopra) che porta a Rezzago con un passaggi al 14-15% su fondo molto sassoso e smosso, poi a seguire si incontra la ripida salita in asfalto nei boschi di Rezzago dove le pendenze superano il 21% e successivamente si affronta la piuttosto agevole salita alla Colma di Caglio con pendenza attorno al 10-12% grazie al fondo discreto. Pezzo forte di giornata però è l’impegnativa salita alla Bocchetta di Terrabiotta dall’Alpe Spessola per quanto già segnalato nella parte descrittiva precedente
discesa: da segnalare la traccia di sentiero/mulattiera che scende da Terrabiotta all’Alpe di Borgo dove si incontrano alcuni passaggi su prato/terreno roccioso che impongono cautela pur essendo la pendenza sotto il 30%
% sterrato: 52%
ricordarsi://
note: fortemente consigliato percorrere l’itinerario in giornate dal cielo limpido in virtù della straordinaria vista sui rilievi alpini e prealpini del nord-ovest d’Italia e della Svizzera che l’isolata vetta del San Primo è in grado di offrire

Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario



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