Anello Colle della Rho – Colle di Valle Stretta

Online dal 18-08-2016

Breve descrizione itinerario

Discesa dal Colle della RhoGiro di straordinaria caratura a cavallo tra l’Italia e la Francia in grado di soddisfare i più esigenti praticanti della mountain bike nel contesto alpino: impegnative salite ciclabili su sterrati di origine militare, fantastiche discese lungo sentieri in parte scorrevoli, in parte tecnici, ampi panorami, portage limitato, 2 valichi alpini circondati da scenari montuosi decisamente diversi l’uno dell’altro, asfalto ridotto ai minimi termini, cosa dunque si può chiedere più di così ??? Si decide di fissare la partenza dalla frazione di Bardonecchia, Les Arnauds, dove è presente un ampio parcheggio dalla libera sosta e, ripresa la strada proveniente dal Col de l’Echelle, si prosegue in discesa per circa 900mt dove una sterrato pianeggiante si stacca sulla sinistra all’interno del bosco permettendo di aggirare il centro di Bardonecchia tenendosi sostanzialmente in quota (1.330). Ripreso poco dopo l’asfalto, si seguono inizialmente le indicazioni escursionistiche per la Grange della Rho percorrendo il Viale San Rocco, dopodichè la traccia gps le abbandona per tenersi su asfalto lungo una tranquilla strada che sale di quota con pendenze non significative. I 2 percorsi si incontreranno più avanti (circa 250 mt di quota più in alto), tuttavia a nostro avviso non vale assolutamente la pena in questa fase iniziale sprecare le energie nel percorrere la ripida mulattiera per risparmiare poco meno di 1,5 km di asfalto. Infatti, ben presto si incontra la deviazione per la militare sterrata che sale alla Grange della Rho ed al relativo vallone. Dopo un brevissimo tratto iniziale piuttosto abbordabile, la strada comincia ad inerpicarsi all’interno del bosco con pendenze più sostenute lungo il pendio della montagna. A quota 1.725, ignorata l’evidente deviazione ben segnalata per la Grange della Rho, la strada supera una sbarra proseguendo con ripide rampe all’interno del vallone e, dopo una decisa piega a sinistra, superata quota 1.930, si esce dal bosco e si prosegue sempre in decisa salita percorrendo un lungo traverso che taglia interamente le pendici della Cima della Blave. Il panorama offerto da questa sezione dell’itinerario è decisamente di rilievo dato che l’ampio vallone contrasta con le rocciose cime dal tipico aspetto dolomitico e sicuramente ciò mitiga la fatica indotta dal fondo non perfetto della militare e da alcune brevissime rampe decisamente impegnative, al limite della pedalata (probabilmente solo i più allenati riusciranno a percorrere interamente in sella le poche decine di metri in questione). A quota 2.220 ca si incontra una galleria che attraversa il fronte roccioso della montagna (tratto non lungo, opportuno comunque munirsi di illuminazione – vedasi però nota di aggiornamento a fondo pagina) ed a seguire la carrareccia riprende a salire con pendenze ora decisamente più abbordabili sino a giungere a Pian dei morti (quota 2.315), desolato pianoro sovrastato dai resti in ottimo stato di conservazione di una vecchia caserma militare. Proseguendo oltre, superata una corta, ma ripida, rampa su fondo parecchio dissestato (probabilmente non ciclabile dalla maggior parte di coloro che vi transitano), ci si inoltra nel vallone in direzione del Colle della Rho tenendosi sulla sinistra i ghiaioni della Cima della Planette e della Rocca Bernauda, seguendo le meno evidenti tracce della militare che ora ha perso il fondo sterrato scorrendo per lo più su traccia prativa misto pietre sparse. Le pendenze riprendono ad essere decisamente importanti ed i più allenati riusciranno a pedalare sino a quota 2.460/2.450, nei pressi dell’attacco finale del sentiero prima di una balza rocciosa (non pedalabile, sia per pendenza che per fondo): da qui occorrerà portare la bici a spalla/spinta per 10 minuti circa per superare il citato scalino roccioso (ca 60 metri di dislivello) e poi si riuscirà a riprendere la pedalata per gli ultimi metri di salita su sentiero prima di giungere al tanto sospirato Colle della Rho (2.541), incastrato tra la Gran Bagna e la Punta Nera. Inizia ora la discesa nel vallone francese seguendo un sentiero impegnativo che si sviluppa su fondo costituito da ghiaia e pietre e che richiede pertanto padronanza del mezzo, esperienza ed un tocco di malizia. Giunti a quota 2.280 il sentiero incontra una biforcazione: a sinistra si prosegue per il Col de la Replanette, classico itinerario conosciuto dai bikers (che comporta 20-30 minuti di portage per superare circa 150 mt di dislivello dato che il sentiero che lo risale non permette la ciclabilità). Noi abbiamo deciso (per evitare portage, per creare un itinerario “nuovo” e per esplorare l’interessante vallone francese) di proseguire diritti scendendo ulteriormente su splendido e facile sentiero all’interno del Vallone della Roue, superando, dopo un tratto prativo un corso d’acqua in secca per congiungersi ad una sterrata di collegamento ai pascoli. La carrareccia scende verso valle e si congiunge alla rotabile che sale verso il Colle del Frejus che viene seguita, sempre in discesa, per circa 700 metri allorchè la traccia gps devia su sentiero prativo tagliando il successivo bivio ed evitando così di dover riprendere successivamente quota (nulla vieta comunque di proseguire su militare per poi deviare a sinistra al bivio che si incontra). Inizia a questo punto la seconda “grande fatica” della giornata: la risalita del vallone francese sino al Colle di Valle Stretta. Dalla quota di 1.950 si inizia infatti a risalire su un ripido sterrato proveniente dalla nota stazione sciistica di Valfrejus; alcuni tornanti iniziali mitigano le impegnative pendenze della strada anche se occorrerà affrontare 4-5 rampe decisamente ostiche che metteranno a dura prova le residue energie rimaste e non ci sarà da sorprendersi se, inevitabilmente, occorrerà intervallare la risalita con qualche pausa rigenerante. Il tratto più impegnativo, fortunatamente sempre su buon fondo, termina a quota 2.290 poco sotto il Col de la Replanette dove la strada si biforca. Evitando di scendere a destra seguendo le indicazioni per il Colle di Valle stretta (che comporterebbe poi una inopportuna risalita finale a spinta), si prosegue a sinistra in direzione del Col de la Replanette. La strada diviene sentiero prativo e, sotto il citato Colle, va ad incrociare il sentiero proveniente dal medesimo a quota 2.360 ca; senza possibilità di errore si prosegue ora in direzione del Colle di Valle Stretta percorrendo un sentiero in modesta salita interamente ciclabile, a patto che siano rimaste sufficienti energie e si usi una buona dose di scaltrezza in alcuni passaggi su roccia/ghiaia. In poco meno di mezzora, con ampi panorami tra cui il Thabor e l’omonimo rifugio, si giunge così al Colle di Valle Stretta, quota 2.434, dove ha inizio finalmente la discesa per il rientro a valle. Un sentiero scorrevole scende di quota nei pascoli della Plain de Tavernette, superata la quale a quota 2.300 occorre affrontare la prima balza rocciosa che scende nel vallone di Tavernette: questo tratto richiede circa 5 minuti a mano, in seguito il sentiero riprende scorrevole tra i pascoli; successivamente  ci si imbatte a quota 2.120 in una seconda balza di roccia, anch’essa superabile in poco più di 5 minuti a mano. Infine, con veloce e ripida discesa su sentiero, a fondo ghiaia/pietre nella parte finale, si giunge nei pressi del Ponte della fonderia (1925), dove si incontra il facile sterrato che scende alle Granges di Valle Stretta. Ci si innesta a questo punto sull’asfalto e lo si percorre per pochi centinaia di metri sfruttando qualche taglio nei prati sino a Pian dei Militi dove la traccia gps devia a sinistra su un ponte di legno  spostandosi dunque sulla sinistra del torrente e percorre  il “sentiero pedonale” (presenti anche cartelli ufficiali per percorso VTT, a scanso di equivoci) che, con alcuni non impegnativi  saliscendi ciclabili all’interno del bosco su fondo molto scorrevole e divertente, conduce a valle sino al campeggio nei pressi del Melezet (ultimo tratto diviene larga strada sterrata). Infine l’anello viene chiuso con ultimo breve tratto su asfalto
nazione: Italia
zona: Val di Susa
provincia: To
da: Les Arnauds (frazione di Bardonecchia)
a: Les Arnauds (frazione di Bardonecchia)
vista: gruppo dei Re Magi (Punta Gaspard, Punta Melchiorre, Punta Baldassarre), Rocca Bernauda, Gran Bagna, Massiccio Gébroulaz, Grand Argentier e Punta Nera, Chaberton

ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA

dislivello totale salita: mt 1.785
quota massima: mt 2.541 (Colle della Rho)
quota minima: mt 1.367 (Les Arnauds)
km totali: 36,00

SENSO DI MARCIA

girare in senso antiorario

TEMPO DI PEDALATA

di puro movimento 4 ore e 50 minuti

SINTESI VALUTAZIONI

panorami: 10/10
difficoltà salita: 7/10
difficoltà discesa: 8/10
impegno fisico: 9/10

NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)

pendenze: 18,2% (tratto che segue il Pian dei morti risalendo il vallone con destinazione Colle della Rho – trattasi di ultimo tratto che precede il limite citato di pedalabilità su sentiero), massima discesa 26,6% (poco prima di giungere al ponte della fonderia in Valle Stretta)
tratto a mano: stimiamo in 25 minuti complessivi per chi possiede adeguato allenamento e tecnica (10 minuti al Colle della Rho, 5 minuti cadauno per superare le 2 balze rocciose scendendo dal Colle di Valle Stretta, 5 minuti circa in vari passaggi nel corso dell’intero itinerario)
salita: la militare che sale al Colle della Rho, soprattutto dopo il bivio per Grange della Rho ha fondo caratterizzato da ciottoli e pietre e ciò abbinato alle pendenze mediamente sostenute tende ad innalzare il grado di difficoltà tecnica. A livello di pendenze per quanto riguarda tale tratta, si evidenzia che dopo una iniziale percorrenza “tranquilla” sotto 10%, l’inclinazione comincia ad aumentare fino al 16% prima del bivio per la Grange della Rho e poi si mantiene con pendenze attorno al 15-16% nei tornanti successivi fino all’inizio del citato traverso; quest’ultimo nella parte iniziale si caratterizza per pendenze spesso tra il 12 ed il 16% per poi degradare attorno all’8-10% dopo la galleria. Le pendenze riprendono a salire dopo Pian dei morti con tratte al 13-16% riducendosi nel tratto prativo attorno al 6-7%. Tuttavia ciò non è altro che il preludio all’impennarsi del sentiero che precede il Colle dove la punta massima pedalabile tocca il 18%. Ancor più impegnativa a livello di pendenze, anche se su fondo decisamente migliore e più corta, è la risalita su sterrato al Colle di Valle Stretta lungo il vallone francese: le minori energie rimaste si devono infatti confrontare con pendenze tendenzialmente sempre attorno al 14-17% e solo poco prima del Col de la Replanette la strada si addolcisce attorno al 10%; segue il sentiero finale per il colle dove si sale in quota al 4-8% con strappi saltuari oltre il 10% per un finale tra i pascoli al 6%. Le condizioni generali della militare per il Colle della Rho ed i vari passaggi in salita su sentiero che occorre affrontare nel corso dell’itinerario portano ad una valutazione della difficoltà tecnica della salita mediamente elevata
discesa: la difficoltà tecnica è da considerarsi elevata in quanto le pendenze sono elevate, soprattutto scendendo dal Colle della Rho dove il fondo non permette grip; inoltre nell’attraversamento del vallone di Tavernette ci si confronta con diversi passaggi su pietre, ostacoli e soprattutto il tempo di percorrenza a mano delle 2 balze rocciose segnalate è fortemente legato alle capacità tecniche personali. Da non sottovalutare anche la discesa finale su sentiero prima del ponte della fonderia. Complessivamente la discesa però risulta molto divertente e se fatta con la dovuta attenzione è percorribile in sicurezza
% sterrato: 88%
ricordarsi: meglio avere con se una minima illuminazione per affrontare la galleria (quando e se sarà riaperta, vedi nota a seguire)
note: aggiornamento agosto 2016 – dalla fine di luglio 2016 la citata galleria che porta a Pian dei morti è chiusa causa cedimento della parete superiore che ha creato una ostruzione di detriti. Sono presenti diverse segnalazioni, inclusa una ordinanza comunale di divieto di transito (in galleria). Tuttavia la segnaletica non evidenzia che, fortunatamente, è stata creata una traccia di sentiero a fianco della galleria che permette di superare, con la dovuta alta attenzione stante il sottostante dirupo, l’ostacolo. Sono inoltre in corso lavori con lo scavatore, probabilmente per ripristinare il passaggio su strada.

Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario



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Highlights del percorso gentilmente messi a disposizione dal Canale telematico di “Gianni – Black Devil Iorio”
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5 risposte a Anello Colle della Rho – Colle di Valle Stretta

  1. solitone dice:

    La galleria della Rho è stata riaperta al transito a agosto 2018. Non serve illuminazione, è corta e entra parecchia luce.

  2. Black Devil dice:

    Itinerario con panorami superlativi.
    Salite dure, con l’apice della prima dal Pian dei Morti al Colle della Rho e la seconda dall’inizio (passato il Torrente di Pierre Froide) fino al Colle di Valle Stretta.
    Non mancano passaggi in discesa molto tecnici (alcuni fatti con bici al fianco o, nel mio caso in portage), ma nel complesso affrontabili in sella se dotati di una più che buona preparazione.

    Segnalazione sulla galleria da attraversare: sono in corso lavori di sistemazione e si può passare senza impianto di illuminazione. E’ presente un buco nella volta della galleria che fa passare il sole.
    Sconsiglio però il passaggio per possibili altri crolli e suggerisco vivamente il passaggio dal lato esterno come descritto non così pericoloso.
    Attenzione anche al successivo passaggio sul ponte: le forti acque hanno eroso completamente il ponte e rimane solo l’arco in cemento.

    • Massimo dice:

      Ciao Black
      Come al solito proponi dei giri fantastici
      Sabato saremo lì per vedere se riusciremo a compiere il tour come lo hai fatto tu .
      Un grazie per tutto quello che fai per noi Bikers
      Senza i tuoi video racconti non si potrebbero conoscere questi posti meravigliosi .
      Ricordo a chi ancora non conosce i sentieri di Black di visionare i suoi video per poter assaporare la passione per la bici e la bellezza delle montagne che ci circondano .
      Ciao Black ci vediamo sai dove trovarmi
      Massimo Carrara

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