Laghi del Gorzente – Piani di Praglia

Online dal 10-10-2019

Breve descrizione itinerario

Golfo di Genova da Colle GandolfiIl percorso tocca due importanti zona situate negli Appennini tra Liguria e basso Piemonte, ovvero il territorio dei Laghi del Gorzente all’interno del Parco delle Capanne di Marcarolo e l’altopiano dei Piani di Praglia, situato tra i rilievi collinari dell’entroterra genovese. Per compiere l’escursione circolare si è fissata la partenza presso l’abitato di Masone percorrendo un brevissimo tratto della Provinciale del Turchino in direzione sud per attraversare il centro del paese e deviando poi immediatamente a sinistra per via Romitorio. Dopo un iniziale facile tratto in salita su asfalto si segue all’interno del bosco su larga mulattiera un facile percorso della transliguria e si perviene in località Cascina Laisso dove ripreso l’asfalto si segue la tranquilla strada che sale verso Pratorondanino; giunti in prossimità della citata località inizia un bello sterrato che continua a salire di quota con più che discreto fondo ed ottimi panorami sui circostanti rilievi del Parco delle Capanne di Marcarolo. Piacevolmente sorpresi dagli ampi spazi e dal bel ambiente naturale, questo primo tratto di salita conduce velocemente e senza difficoltà sulla strada che collega Colla di Praglia con le Capanne di Marcarolo. Tenendo qui la sinistra, verso Capanne, si affronta un percorso sostanzialmente in discesa su strada mediamente poco trafficata che permette di raggiungere la sede del Parco, superata la quale, sulla destra in località “I Foi”, si trova uno spiazzo dal quale si stacca a ritroso una forestale contrassegnata dalle indicazioni per il Lago Bruno; nel primo tratto, la pista forestale attraversa il versante settentrionale della Costa Lavezzara con ambiente caratterizzato da boschi di faggio e rovere mentre nella seconda parte, lo sterrato – ora interamente in discesa – diviene decisamente più impegnativo causa fondo molto accidentato, ai limiti quasi della praticabilità in un paio di passaggi, sino a arrivare ai resti della Cascina Alberghi. La strada ora si riduce a sentiero, con una prima parte poco pedalabile (sembra uno scolo delle acque piuttosto che un sentiero!), seconda parte a tratti più scorrevole, ma tecnica e decisamente impegnativa a causa delle molteplici pietre ed ostacoli che interrompono frequentemente il ritmo della pedalata. La (modesta in ogni caso ) fatica viene però ripagata dalla vista sul selvaggio territorio caratterizzato dalla sottostante vallata scavata dallo scorrere del torrente Gorzente; il percorso porta così, alternando tratti veloci a tratti meno scorrevoli e mantenendo sostanzialmente la quota, ad avvicinarsi alla diga del Lago Bruno. Con una corta ed accidentata (qualche breve tratto non ciclabile) discesa ripida su sentiero si attraversa un ponte arrugginito sul canale di scolo della diga del sovrastante Lago Badana e si raggiunge una strada sterrata che in breve conduce al margine estremo del Lago Bruno. Ci si porta quindi rapidamente sull’opposta sponda e si devia a destra su una ripida rampa cementata che sale nei pressi della diga del sovrastante Lago Lungo continuando così lungo la “sterrata” dei Laghi, un bel percorso in fuoristrada dapprima in salita fino al Passo di Prato Leone e successivamente in veloce discesa per arrivare al Gioco di Paravinico dove termina lo sterrato con la strada che prosegue in discesa su asfalto. Tuttavia il percorso seguito nell’occasione evita qui di proseguire sulla strada e perdere quota (che andrebbe dunque riguadagnata in seguito su bitume) seguendo invece un bel percorso nel bosco, a tratti con ripide corte rampe e brevissimi tratti a mano, che seguendo le indicazioni dei sentieri “Neviere 2” prima ed in seguito “Neviere 4” aggira un modesto rilievo collinare e con successiva discesa prima su sentiero e poi su asfalto porta ad intercettare la strada per la Colla di Praglia (ad una quota appunto superiore a quella in cui ci si sarebbe ritrovati se si fosse proseguito in discesa al Giogo di Paravinico). Percorrendo ora poco più di 2 km su asfalto in salita non particolarmente impegnativa ci si avvicina alla precitata sella di Praglia (che divide la valle dello Stura da quella del Rio San Martino) ma poco prima di giungervi, dopo aver riguadagnato all’incirca 100 metri di quota, sulla sinistra, si trova una deviazione in discesa che riprende l’Alta Via dei Monti Liguri, seguita in parte in precedenza provenendo dai laghi. Lo sterrato prevalentemente si sviluppa su buon fondo offrendo spunti panoramici sulla Val Polcevera e sul Golfo di Genova, snodandosi sinuosa nell’aggirare le diverse sommità dei rilievi collinari che circondano i Piani di Praglia in un ambiente sostanzialmente privo di vegetazione e pertanto dall’ampio orizzonte visivo, con alternanza di tratti in decisa salita a più riposanti passaggi in discesa; le fatiche terminano ai 940 metri circa del Colle Gandolfi. Dal Colle poi si continua a seguire le indicazioni dell’Alta Via imboccando sulla destra una traccia di sentiero che scende in direzione del Passo Veleno, primo tratto piuttosto facile in moderata discesa tra prati con buoni panorami, parte successiva decisamente più ripida e poco ciclabile causa pietre, balze ed ostacoli vari. Nella parte terminale della discesa si riprende la ciclabilità sino a giungere, nei pressi del Passo alla (seconda) deviazione (segnalata) per Giutte. Rimanendo sempre sull’Alta Via il sentiero diviene in breve una facile e larga traccia prativa in leggera salita che poi si trasforma in vera e propria forestale boschiva che attraversa i versanti settentrionali di alcuni modesti rilievi situati a sud di Masone (tra cui il Monte Turchino, noto per l’omonimo passo) assumendo prevalente andamento in salita nella prima parte e veloce discesa nella seconda per terminare la corsa in corrispondenza di una sbarra superata la quale si incontra l’asfalto; a questo punto, tenendo la destra, la traccia gps perde progressivamente di quota per il rientro a Masone
nazione: Italia
zona: Parco Capanne di Marcarolo – Altopiano dei Piani di Praglia
provincia: Al/Ge
da: Masone
a: Masone
vista: valle del Gorzente, Piani di Praglia, costa ligure attorno a Genova, vari rilievi del parco delle Capanne di Marcarolo; nelle giornate terse si possono ben individuare il Monviso e parte dell’arco alpino con il Monte Rosa in evidenza

ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA

dislivello totale salita: mt 1.245
quota massima: mt 950
quota minima: mt 390
km totali: 42,3

SENSO DI MARCIA

girare in senso orario

TEMPO DI PEDALATA

di puro movimento 5 ore e 15 minuti

SINTESI VALUTAZIONI

panorami: 9/10
difficoltà salita: 6/10
difficoltà discesa: 7/10
impegno fisico: 7/10

NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)

pendenze: massima salita pedalabile 20%, massima discesa 27%
tratto a mano: all’incirca 35 minuti complessivi se in possesso di buona tecnica ed esperienza con sentieri piuttosto accidentati. Nel dettaglio il sentiero che attraversa la valle del Gorzente dalla Cascina Alberghi sino all’attacco della sterrata sotto il Lago Badana richiede diversi passaggi a mano per via di numerose pietre che ostacolano lo scorrere della ruota e che nel loro complesso posso essere quantificati all’incirca in 20 minuti; altri 15 minuti nel loro complesso sono da mettere in preventivo scendendo dal Colle Gandolfi lungo l’Alta Via dei Monti Liguri sino al Passo Veleno poichè il sentiero è a tratti molto ripido e sopratutto scavato con pietre, radici e salti
salita: i tratti su asfalto si caratterizzano per pendenze abbordabili e solo in alcuni punti si supera il 10%, mentre risultano più impegnativi i passaggi su sterrato sia dopo Pratorondanino (fino al 13-14% su discreto fondo naturale) sia salendo al Colle Gandolfi dove il fondo in alcuni punti è abbastanza dissestato da pietrame sparso e ciò rende relativamente più difficoltosa la salita pur se le pendenze permangono quasi sempre sotto al 10% (da segnalare solo due brevi rampe all’inizio dello sterrato e quasi nella parte terminale della salita prima del Colle)
discesa: la parte tecnica è il sentiero che scende dal Colle Gandolfi al Passo Veleno ed in questo tratto le personali abilità di discesa influiscono in maniera rilevante sui metri che si riesce a percorrere in sella; ad eccezione inoltre di un breve tratto di sentiero al termine del “Neviere 4”, che risulta facile dal punto di vista tecnico, le restanti parti di discesa si svolgono su sterrato ed in minor percorrenza su asfalto
% sterrato: 63%
ricordarsi: //
note: un ringraziamento a Gianni alias Black Devil per la costruzione del giro

Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario



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Highlights del percorso gentilmente messi a disposizione dal Canale telematico di “Gianni – Black Devil Iorio”
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