Tour dei tre Rifugi della Val Ferret

Online dal 23-10-2017

Breve descrizione itinerario

Trail in direzione del Rifugio BonattiGiro di rilevante caratura all’interno della Val Ferret che tocca i Rifugi Elena, Bonatti e Bertone per compiere un anello prevalentemente in fuoristrada/single trail costantemente al cospetto del Massiccio del Monte Bianco. Trattandosi di un ottimo itinerario alle porte di Courmayeur e facilmente abbordabile anche per medi escursionisti, si consiglia di evitarne la percorrenza nei periodi estivi di più alta frequentazione turistica. L’anello può essere iniziato dalle frazioni di Courmayeur, Entreves o La saxe – dove non mancano comode aree di sosta -, e ci si dirige in direzione di La Palud (1.390) seguendo la strada in asfalto che inizia a risalire la Val Ferret parallelamente al torrente Dora. Dapprima deviando lungo il sentiero nr.35 e poi seguendo le indicazioni per la pista di fondo, si arriva all’abitato di Planpincieux (1.590); proseguendo poi oltre si supera con breve deviazione lungo forestale/pascoli l’area camping e ci si immette nuovamente sulla strada di fondovalle seguendola fino alla frazione di Pra Sec Dessous dove poi la traccia devia su sentiero ben ciclabile sino a Lavachey (1.650). Ritornati nuovamente su asfalto alcuni tornanti portano rapidamente in maggior quota e poi con tratto in falsopiano si giunge alla frazione di Arpnouva (1.790) nei pressi della quale poco dopo ha termine l’asfalto ed ha inizio il tratto di salita più impegnativo per pendenze e fondo (sterrato) in direzione del Rifugio Elena (2.060) raggiungibile in circa mezz’ora di facile pedalata. Dal rifugio, dove si ha ottimo colpo d’occhio sull’intera Val Ferret e sul ghiacciaio di Pré de Bard, parte un ottimo sentiero che ridiscende a fondovalle e risulta per la gran parte del tempo percorribile in sella senza particolari difficoltà, ad eccezione di qualche ripido passaggio per fronteggiare il quale si può mediare con taglio nel versante prativo. Si ripercorre poi in comune con l’itinerario di andata alcune centinaia di metri su strada per deviare, nei pressi del ponte di legno, sul sentiero TMB (Tour del Monte Bianco) che lambisce alcune case della frazione di Arpnouva e comincia poi a salire di quota sul versante del Mont de Belle Combe: i primi 100 metri (di quota) di fatto sono ciclabili per rari e brevi momenti causa traccia troppo ripida tra cespugli e pini; successivamente due traversi con minori pendenze permettono di guadagnare rapidamente metri sino ad arrivare, sempre in alternanza con tratti a spinta, all’alpeggio di Arnouva de Meiten (2008). Qui, il sentiero diviene più regolare e permette di essere di fatto interamente pedalabile – con continui saliscendi in ambiente privo di vegetazione – fino al Rifugio Bonatti (2.025) dove è presente una superba balconata naturale sul massiccio del Monte Bianco ed in particolare sulle Grandes Jorasses, impressionante gruppo di cime granitiche. Dal Rifugio Bonatti, seguendo sempre il TMB, si perde leggermente quota e si prosegue in single trail d’alta quota in direzione del Rifugio Bertone; a differenza della tratta precedente questa fase è decisamente più impegnativa, vuoi per la fatica accumulata che per i più frequenti tratti in saliscendi alcuni dei quali brevi ma non ciclabili per eccessiva pendenza. Tuttavia, nonostante le avversità e la fatica, nel giro di poco più di un ora di pedalata si giunge presso una panoramica sommità (2.040) attrezzata di stele descrittiva delle principali vette circostanti e con con vista primaria sulla vetta del Monte Bianco. Per la discesa a valle occorre continuare a seguire il sentiero TMB per Courmayeur: la traccia tuttavia, superato il Rifugio Bertone, diviene molto difficile ed impegnativa in quanto porta ad affrontare un tratto piuttosto ripido e costellato da molteplici passaggi su pietra con frequenti tornanti, dunque una combinazione di elementi che richiedono ottima familiarità con discese tecniche, attenzione e capacità di individuare i passaggi migliori. La situazione del sentiero/mulattiera migliora attorno a quota 1700 e poi successivamente a quota 1.500 si incontra una forestale dall’ottimo fondo: ora il più è fatto, non resta dunque che affidarsi alla traccia gps che alternando tratti su asfalto a tratti in fuoristrada conduce alle frazioni situate alle porte di Courmayeur
nazione: Italia
zona: Val Ferret
provincia: Ao
da: Entreves/La Saxe (Courmayeur)
a: Entreves/La Saxe (Courmayeur)
vista: Massiccio del Monte Bianco, Val Ferret, Val Veny

ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA

dislivello totale salita: mt 1.430
quota massima: mt 2.080
quota minima: mt 1.262
km totali: 34,7

SENSO DI MARCIA

girare in senso orario

TEMPO DI PEDALATA

di puro movimento 4 ore e 30 minuti

SINTESI VALUTAZIONI

panorami: 10/10
difficoltà salita: 8/10
difficoltà discesa: 10/10
impegno fisico: 8/10

NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)

pendenze: massima salita 14,6%, massima discesa 30,8%
tratto a mano: circa 40 minuti nel complesso dell’itinerario. In particolare, una ventina di minuti a spinta/spalla sono richiesti per salire dei quota sul sentiero della Val Ferret (Sentiero della Grande Balconata della Val Ferret), complessivamente si parla di circa 150/180 metri di dislivello non ciclabile, escludendo i brevi tratti in cui è possibile pedalare; in seguito, percorrendo il sentiero della Balconata, si incontrano diversi brevissimi passaggi a spinta sopratutto più frequenti dopo il rifugio Bonatti: complessivamente occorre mettere in preventivo una decina di minuti; infine occorre confrontarsi con l’ostico e ripido sentiero di discesa dopo il Rifugio Bertone, dove i tempi non in sella sono naturalmente commisurati alle proprie capacità di discesa ed al mezzo tecnico a disposizione: anche in questo casi è bene mettere in preventivo una decina di minuti complessivi per i molteplici passaggi sopratutto nella prima parte di discesa
salita: prevalentemente su asfalto con massima pendenza del 9-10% sino a Planpincieux, poi  eccetto il breve tratto a tornanti, ci si confronta con asfalto dalla modesta pendenza fino a Arpnouva;  lo sterrato per il Rifugio Elena è in ottime condizioni con pendenze massime attorno al 12-14%; il grado di difficoltà piuttosto elevato attribuito all’itinerario è legato alla percorrenza dei tratti in salita sul sentiero che percorre in quota la Val Ferret, spesso piuttosto intensi ancorchè brevi e comunque su stretta traccia di sentiero
discesa: molto difficile causa pietre e passaggi con stretti tornanti – vedasi quanto indicato in scheda
% sterrato: 71%
ricordarsi: //
note: evitarne la percorrenza nei periodi estivi di più alta frequentazione turistica

Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario



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2 risposte a Tour dei tre Rifugi della Val Ferret

  1. Ruth dice:

    Grazie della descrizione, traccia GPS e foto. Ci siamo stati il 15 agosto. Posti incredibili e spettacolari – frequentato ovviamente anche da escursionisti ma non ci hanno disturbati, con un po’ di toleranza c’è posto per tutti.
    Mi permetto solo di dire che noi “bikers di livello medio” abbiamo spinto la bici anche per lunghi tratti dove nella descrizione si leggeva “diventa quasi interamente ciclabile”.
    La discesa dal rif. Elena per sentiero non la farei più inquanto per noi a tratti non ciclabile – tornerei per la stradina per risparmiare un po’ di energia per quello che segue.
    Quanto alla discesa dal rif. Bertone (fino a trovare la sterrata a 1500) devo dire che l’abbiamo trovata assai difficile (direi un buon S3 se non S4 in alcuni punti) e siamo riusciti a pedalare ben poco – questa impressione è stata confermata anche da bikers più esperti di noi e tecnicamente più bravi. Ciò non toglie niente al giudizio complessivo “BELLISSIMO” nel complesso – al patto di accettare anche molti tratti da fare a piedi diventando così un percorso “ciclo/escursionistico”
    Grazie ancora

  2. Nembo dice:

    Bellissimo giro con panorama impressionante… nella seconda parte più cicloescursionitico che di mtb pura, il tratto di spinta complessivo dura più di una ora e 5h30 di movimento totale (almeno per me mediamente allenato). Come indicato se fatto in giornate estive come oggi oltre a fermarsi per spingere la bici bisogna fermarsi per fare passare gli escursionisti sempre nella seconda parte. Tutti e tre i rifugi offrono da bere e da mangiare. Discesa per amanti del genere è top fino ai 1500mt

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