La Conca verde del Lago Maggiore

Online dal 01-09-2012

Breve descrizione itinerario

Punto panoramica su Lago nelle vicinanze del Monte Carza all'interno della Conca verde del Lago MaggioreGiro che si svolge all’interno del verde territorio collinare definito “La Conca Verde”, delimitato dai rilievi della Val Grande (Monte Zeda) e dal Lago Maggiore. L’itinerario ha inizio costeggiando il lago su trafficata strada statale fino al paese di Cannero Riviera dove una tranquilla e panoramica strada, sempre su asfalto, conduce all’interno del territorio della Conca Verde superando i paesi di Viggiona e Trarego. In particolare a Trarego si abbandona la strada principale seguendo le indicazioni per la località “Il Colle”: si percorre un tratto di strada bitumata, all’interno del bosco, dalle importanti pendenze e segnalata per la presenza di cartelli inerenti la granfondo di MTB “Rampicarza”, fino a giungere ad un crocevia di strade in località “Piazza”. Tale punto costituisce anche l’incrocio con la traccia che si percorrerà nella seconda parte dell’itinerario; si svolta a sinistra percorrendo, sempre in salita, per diversi km una strada asfaltata poco trafficata con ottimi scorci panoramici sul Lago e sulla Conca verde; tale strada viene abbandonata in seguito per una deviazione su forestale che aggirando le pendici del Monte Spalavera conduce con breve discesa alla località Il Colle. Da qui ha inizio un tratto di sterrato che conduce in direzione Oro del Fai e Pian d’Arla: trattasi di originaria strada della linea Cadorna (presente anche resti di fortificazioni militari) con ottimo fondo, pressochè pianeggiante e strepitosi panorami in giornate dal cielo terso; giunti ad un bivio (località Pian Puzzo, presenti deviazioni verso Monte Zeda per Alpe Archia e Passo Folungo ) si abbandona a destra la strada principale per deviare su una forestale caratterizzata da alternanza di tratti in discesa e tratti in salita (quest’ultima nella parte centrale) fino a ricongiungersi, su asfalto, alla traccia iniziale proveniente da Trarego in località “Piazza”. A questo punto la traccia percorre a sinistra per alcuni km una salita in asfalto che verrà abbandonata presto per deviarem a sinistra, lungo una forestale che conduce sulla vetta del Monte Pian Bello: l’ascesa alla vetta rappresenta il punto più impegnativo dell’escursione per le notevoli pendenze, in specie da compiersi su ultimo tratto a mezzo sentiero all’interno di faggeta. Dalla cima ha inizio un tratto in saliscendi dato che il sentiero/forestale si sviluppa lungo la dorsale che collega il Pian Bello con il Monte Carza. Affrontata l’ultima salita su sterrato che fiancheggia la vetta del Monte Carza ha inizio la lunga discesa verso Cannobio caratterizzata da diversi tratti impegnativi, ancorchè quasi completamente ciclabili, perlopiu’ su sentieri di bosco e mulattiera. La discesa diviene tranquilla nell’ultimo tratto quando ci si immette su una stradina di bosco, in asfalto, che sbuca direttamente in Canobbio nel comodo parcheggio da cui è iniziato l’itinerario
nazione: Italia
zona: alto lago Maggiore
provincia: Verbania
da: Cannobio
a: Cannobio
vista: Lago maggiore, prealpi svizzere (tra cui Monte Lema), rilievi della Val Grande, (tra cui il Monte Zeda), rilievi lecchesi (in particolare le Grigne), pianura padana

ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA

dislivello totale salita: 1596 mt
quota massima:  1332 mt
quota minima: 220 mt
km totali: 43,50

SENSO DI MARCIA

girare in senso orario

TEMPO DI PEDALATA

di puro movimento 4 ore e 50 minuti

SINTESI VALUTAZIONI

panorami: 9/10
difficoltà salita: 5/10
difficoltà discesa: 7/10
impegno fisico: 8/10

NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)

pendenze: massima salita pedalabile 22,5%, massima discesa 31%
tratto a mano: assente. Risultano alcuni passaggi difficoltosi in discesa: uno immediatamente preso il sentiero in discesa dal Monte Carza causa terreno franoso; il secondo in un tratto di mulattiera poco oltre per passaggi tra pietre e radici. Il tutto però si risolve in pochi secondi di bici a mano
salita: dal punto di vista tecnico l’intero tracciato si caratterizza per una difficoltà contenuta; risultano tuttavia alcuni tratti impegnativi dal punto di vista delle pendenze. Il primo lo si incontra dopo Trarego ove il tratto bitumato in diversi punti raggiunge pendenze al 16-17%; altro tratto è all’interno del bosco prima di giungere alla vetta del Monte Pian Bello ove risultano pendenze  su sentiero superiori al 15% con punte al 22,5%. Infine la breve risalita sterrata al Monte Carza raggiunge il 13-14%. Più agevoli invece i tratti su asfalto: in direzione  Trarego (8-14%), verso Il Colle (7-9%) e in direzione del Pian Bello (8-9%)
discesa: decisamente impegnativa per molti tratti a partire dal Monte Carza in considerazione dei passaggi tecnici seppur le pendenze non siano di particolare nota assestandosi mediamente sotto il 20%; in particolare si segnala l’immediata  discesa dal Monte Carza per terreno franoso ed alcuni successivi tratti nel bosco prevalentemente su sentiero/mulattiera. Da evidenziare anche il tratto su sentiero che dal Monte Pian Bello conduce alla pianoro prativo prima del Monte Carza ove le pendenze per buon tratto sono tra il 20 ed il 31% con alcuni passaggi che richiedono attenzione
% sterrato: 58%
ricordarsi: //
note: //

Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario



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Una risposta a La Conca verde del Lago Maggiore

  1. Black Devil dice:

    Itinerario panoramicamente di grande fascino. La salita su asfalto fino a Trarego offre belle vedute sul sottostante Lago e sui monti limitrofi. Suggerisco di non seguire la traccia per Trarego Vecchia (inutile fare a questo punto del percorso pendenze impegnative, anche se brevi, se si possono evitare), ma di continuare sulla SS principale dove ritroverete poi la traccia caricata. Al grazioso paese di Trarego è d’obbligo una breve sosta presso la chiesa per una bella visione d’insieme e per ricaricare le forze in vista della ripida salita bitumata fino a località Piazza. Suggerisco anche, dopo aver abbandonato l’asfalto girando a dx sulla strada forestale, di proseguire diritti fino a Cima l’Alpe dove troverete la prima fortezza militare della linea Cadorna. Tornate poi sui vostri passi e proseguite la traccia caricata. Beh, della linea Cadorna che dire… semplicemente splendida, con pendenze modestissime e con panorami mozzafiato. La discesa fino a raggiungere nuovamente località Piazza è tecnica e richiede attenzione per il terreno smosso e sassoso: richiesta buona preparazione. Purtroppo la presenza di alcuni alberi caduti sul tracciato (quest’anno è stata una strage) interromperà il proseguimento, obbligandovi a scendere dal mezzo ed oltrepassarli a piedi. Una sosta contemplativa e ristoratrice presso l’oratorio della Madonna Addolorata poco prima di essere nuovamente a località Piazza. Ora inizia la salita su asfalto che suggerisco di non abbandonare fino a raggiungere nuovamente Trarego. In caso vogliate rimanere sulla traccia originaria, sappiate che per raggiungere Monte Pian Bello dovrete spingere a piedi su ripide pendenze (21%) per circa 15 min. su fogliame scivoloso che nasconde radici. La discesa (direi sentiero quasi alpinistico) fattibile in alcune parti, in altre risulta impossibile (almeno per me) per le pendenze ed i grossi massi: è un’attimo cadere e farsi male. Da Trarego si raggiunge Viggiona. Qui i casi sono due: o ripercorrete la traccia al contrario fino a Cannobio (che raccomando), o seguite quella caricata percorrendo una mulattiera che, anche in questo caso, vi obbligherà a continui sali-scendi dal mezzo per le difficoltà che incontrerete.
    Tirando le somme: sicuramente un bel giro, dal chilometraggio e dal dislivello importante, ma che perde per l’ultimo pezzo di salita a piedi al Monte Pian Bello e da lì per tutte le discese a seguire fino a Cannobio.

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